Indice dei Capitoli
Ho un ricordo epifanico della mia maestra delle elementari, la buona Grossi (Grossmayer), un’espressione sognante del suo viso dopo che ci chiedeva: “Ecco, di’ con parole tue quello che significa questo racconto”. Ascoltava i nostri farfugliamenti come in un rapimento, non critico, non valut...
E’ favolosa la plasticità simbolico-immaginaria che la Chiesa cattolica adotta da sempre nell’affrontare il tempo reale scandendolo con i suoi Concili così da trasformarlo nella sua Storia teologica e politica. La tendenza è quella di salvare ed allo stesso tempo, paradossalmente, di sacrific...
Nelle favole e in qualche tradizione esoterica si vedono situazioni ingarbugliate della vita risolversi miracolosamente in virtù di ciò che Lacan chiamerebbe un atto etico. Un miracolo può derivare da quell’atto per cui un soggetto decide di tagliar corto su un dilemma del suo desiderio e di go...
Non mi sento di unirmi al coro di giubilo quando viene annunciata una nuova mirabolante invenzione tecnologica che prometta di sollevarci finalmente da qualche problema o negatività di cui l’umanità è affetta da sempre.
Questa presa di distanza data per me fin da quando l’ineffabile Barnard ...
Tra le tante impossibilità di sapere, alle quali ci si dovrà rassegnare (anche affinché l’Infinito ceda, se dio vuole, all’indefinito) ci sono i passaggi e gli accadimenti attraverso i quali si è formato il soggetto umano nel travaglio postnatale, durante la primitiva permanenza di circa 30 ...
Sulla tragedia di Sofocle che si intitola al nome dell’eroina protagonista, l’Antigone, si sono versati fiumi di inchiostro. Interpretazioni e commenti si sono susseguiti nel tempo, a cominciare da Aristotele, che vi impernia la sua teoria della cosiddetta catarsi. Ma il massimo di interesse cri...
Finora, malgrado le accanite ricerche sulle cause dell’autismo e della sindrome di Asperger, cassate tante più o meno fantasiose ipotesi, ultima quella “no vax”, l’eziologia di queste precoci e perduranti anomalie comportamentali resta misteriosa.
Si sa però che la loro incidenza nell...
Sbaglierebbe chi volesse vedere qualche formulazione metafisica nel lacaniano nodo borromeo che illustra il legame dei tre registri mentali del Reale, del Simbolico e dell’Immaginario come tre anelli o maglie incatenati tra di essi in maniera che ognuno tenga gli altri due e che tutti tre si trovi...
Ignoro se Saul Bellow sapesse che il suo romanzo “Il Re della pioggia” può essere letto come la metafora di una psicoanalisi. Una volta sostenne, un po’ snob, di averlo scritto puntando alla comicità. Non gli ho mai creduto. E’ solo un’eccezione nella sua vena che tratta per lo più la r...
L’antisemitismo è sempre stato un legame sociale, cioè quell’affare che può unire al livello dell’immaginario e del discorso le elites di quelli che possono e sanno, magari per interposta persona, con il popolume di quelli che non possono e non sanno. E’ il vecchio ma sempreverde nemico c...
E’ evidente che la Destra politica sia un po’ sguarnita nella disponibilità di intellettualità, ovvero che latiti la figura dell’”intellettuale di destra”, tanto che si è creata nell’immaginario, per rendere ragione della strana dissimmetria, la figura dell’”intellettuale di sinis...
Prendiamo per le corna il toro saussuriano / lacaniano: un significante non ha un suo significato.
Ma naturalmente il significato esiste, eccome: è precisamente l’oggetto immaginario in trasformazione. Una o un’altra faccia presa una alla volta di una sfaccettata imago mundi “prodotta”...
La psicanalisi ci assicura che non ci sono parole dette o udite che non siano sintomatiche, cioè che non facciano segno di insufficienza.
Questo perché, come Achille può solo superare la tartaruga ma non raggiungerla, così abbiamo imparato “il parlare” e desiderato “Lalingua”, per aver ...
Vi sono passi del “Manifesto del Partito Comunista” in cui Marx sembra profetizzare la progressiva perdita di consistenza delle cose, intese nella modernità soprattutto come merci. Dal passaggio del valore d’uso a quello di scambio si passa ulteriormente ad una realtà evanescente, immaterial...
Il sentimento della pietà empatica inattiva, la cosiddetta compassione, decisamente proiettiva-introiettiva per la psicanalisi e tanto diversa dalla “pietas” istituzionalizzata per Virgilio come legame sociale, nasconde, nel momento puramente contemplativo, una propensione un po’ vile ad esor...
Nella sua appassionata militanza lacaniana Massimo Recalcati arruola Elvio Fachinelli nella nostra vasta e variegatissima compagine. Magari, ma Elvio mai si ritenne né fu lacaniano.
Lo chiamo per nome perché così voleva lui quando, nei mesi in cui preparava “L’erba voglio”, mi trovai i...
Mi chiedo se in qualche lingua il tempo verbale futuro possa essere sostituito del tutto dal tempo verbale del futuro anteriore, il che sarebbe più in linea con la nostra maniera di predisporci di fronte al Reale, cioè di fronte agli eventi che ci possono toccare tra un attimo o tra vent’anni im...
Le mie amiche rivoluzionarie fanno malissimo a diffidare delle “quote rosa” come di una ambigua elargizione maschile e di proporsi viceversa una palingenesi sociale e politica, inevitabilmente qualche peregrina controcultura femminile alternativa alla cultura fallocentrica, non disponendo ad ora...
Il percorso intellettuale di un maitre a penser non progredisce sempre linearmente, per approfondimenti e affinamenti, ci possono essere delle svolte e addirittura sconfessioni di posizioni precedenti, ma tutto ciò, puntando a un progresso incondizionato, risente tuttavia della logica dello svilupp...
Più di una volta, riferendosi al sapere o, più precisamente, ai saperi, Lacan fa l’esempio del coniglio che l’illusionista ha prima messo nel cilindro per poterlo estrarre dopo.
Niente di male, dopo tutto è un’obiezione prettamente umanistica e “creazionista” fatta allo scetticismo...
“La Cosa è ciò che, del reale primordiale, diciamo, patisce del significante”. Incuriosisce l’aggettivo, così evidentemente sovrabbondante: esiste forse per un discorso lacaniano complessivo una Cosa non primordiale che soffra in un reale “primordiale”? E non sarebbe questa una cosa met...
Nell’allucinazione primitiva e generale che fa posto al desiderio, Il padre non proibisce al bambino di godere della madre (nel corpo), ma alla madre di godere del bambino (nella parola).
Inoltre è dubbio che l’odio del maschietto per il padre superi quello che è nell’ambivalenza dei sent...
Si capirà prima o poi che per noi lo spazio è l’Immaginario, cioè le corporeità formate dette anche percezioni, e invece il tempo, vagamente concettualizzato com’è, può essere assimilato al Reale, cioè agli eventi formativi (anche attraverso il Simbolico)?
Con ciò non si vuole affatto...
Così come il godimento può existere, cioè essere immaginato in noi per noi, solo come super-godimento, così l’Altro può existere solo come Altro dell’Altro interiorizzato. Due impasses che la psicanalisi lacaniana si impegna a superare in una doppia accettazione che corrisponderebbe, primo,...
I libri che rientrano nella categoria dei “classici” possono incorrere in un infortunio, quello di doverci tenere a debita distanza, di non dover essere più letti affinché possa essere riservato loro un valore sacrale del tutto equivoco. Perché ad essere letti apparirebbero paurosamente inv...
Edward Hopper si servì sempre della moglie Jo come modella dipingendola con realismo e spesso con riconoscibilità in inquadrature centrali, campo medio totale, nel contesto di uno spezzone cinematografico con tanto di ambientazione scenografica e script di base più o meno inconsciamente sotteso a...
Quando Cacciari individua il pensiero negativo come metodo di pensiero che solo può corrispondere alla complessità del mondo attuale, conferma la ragione dialettica come denominatore della filosofia occidentale in generale e di quella filosofia moderna che, inaugurata dal pensiero dialettico/rif...
Non c’è tragedia dello Spirito (maiuscolo hegeliano: nella storia dell’individuo e in quella della società…) in cui non si possa scorgere una disgiunzione dell’Immaginario e del Simbolico con prevalenza del primo sul secondo....
Nel merito la topologia di Lacan si potrebbe trascurare, in una dottrina non tutto è necessario per fornire alla sua verità fatta di parole la migliore veste tessuta di parole, ma non si può elidere, pena la perdita di consistenza propria dell’Immaginario che si riflette concretamente in uno st...
Lacan era cosciente ben più dei lacaniani del pericolo che il suo nome potesse occupare il posto del sembiante di un Altro dell’Altro. Uno di tanti sembianti di conversione, per esempio universitario o psicanalista, del Padre padrone, per un Ipse dixit a garanzia di verità trasmissibili, anche s...
L’accessibilità moderna all’informazione in un presente continuo, la grande macina della post-modernità che tocca la sua acme nella “rete”, fa dimenticare il fantastico tesoro del lascito ereditario simbolico, di parole, di cui godiamo. Una verticalità di cui si era più consapevoli in ...
Perché una qualsiasi cosa possa avere dignità ontologica ovvero possa trovare collocazione nella realtà, in fin dei conti perché possa esistervi, deve non solo stagliarsi, apparire una tra altre categorie, ma avere già senso promettente o quantomeno una forma data per confronto con qualcos’...
Un antico pittore giapponese di ispirazione Zen scrisse che l’arte della pittura è l’arte di staccare il pennello e riporlo. Sospendere, astenersi: la significazione si crea nel bianco della carta dove il segno svanisce.
Questo è vero per ogni genere d’arte: la più ambiziosa e spericolat...
Se, per ripugnanza della metafisica, si volesse azzerare ogni possibile predicato dell’Essere, di quello scritto con l’iniziale maiuscola, non si cancellerebbe una sua vocazione negentropica. Il soggetto non può produrre per suo conto serie veramente stocastiche, che invece possono essere prodo...
La psicanalisi non è una creazione metastorica dell’intelletto di Freud, nasce al mondo per l’intervento maieutico del medico viennese come effetto retroattivo della modernità così fiera dei successi della scienza nel risolvere problemi oggettivi da trascurare qualche problema soggettivo. D...
Non può sfuggire una incongruenza nella psicanalisi se consideriamo il coraggio che si richiede di andare fino in fondo, di non arretrare davanti all’ignominia, di sospendere la pietas da parte dell’analista e dell’analizzante verso quel corpo che parla o tace o bofonchia sul divano, e poi pa...
Sappiamo che Lacan diffidava dell’Università come istituzione per ciò che riguarda l’insegnamento della psicanalisi, temeva anzi che, ad affidargliela, ne uscisse o ne restasse mortificata nelle forme statiche dei tanti saperi che l’Università erige e conserva come argini contro l...
C’è una diffusa illusione che non finirà facilmente e forse non finirà mai, quella per cui ci si attende che l’Altro, il Grande altro o un Altro dell’Altro ci garantisca che le cose possano infine avere il significato che inseguiamo nel nominarle. Difficile rassegnarsi alla barra saussuri...
La regola fondamentale della psicanalisi di dire immediatamente quello che passa per la testa, di evitare per quanto possibile di operare il controllo su ciò che si dice, cui corrisponderà il famoso “ascolto uniformemente sospeso” dell’analista, non è definita fondamentale a caso: se c’...
Se un “significante rappresenta il soggetto per un altro significante”, allora il suo presupposto sensibile assegnato, una lettera per quello stesso significante puramente differenziale, non può che rappresentare l’Altro in quanto tale. Il luogo in cui la significazione avviene, se avviene.
...
Che le leggi appartengano all’ambito della necessità e non a quello della contingenza è lacanianamente confermato per il fatto che “non cessano di scriversi”. Leggi naturali della fisica, leggi morali, leggi giuridiche e normative. Una legge può esistere come tale solo se può essere scri...
Senza attendere Cartesio, già la composizione che Aristotele attua tra Parmenide ed Eraclito garantisce la possibilità dello sviluppo della conoscenza in quel rapporto lineare/causale tra virtualità e atto che noi siamo chiamati a scrutare e scoprire al riparo da interferenze laterali. Basta cred...
Non solo la Storia che conosciamo, storiografica, è scritta dai vincitori, questo è ovvio, ma, essendo continuamente (sincronicamente nel suo insieme) scritta in accordo con le discours du maitre, si presenta come un alibi per fare assolvere l’attualità come leibniziano e popperiano miglior m...
Pasolini venne spesso tacciato di propensioni oscurantiste, di essere un romantico laudator temporis acti. Lo era talvolta, ma non in maniera acritica, lo era per la sua inclinazione all’idea sincronica, non storicistica, della condizione umana. Insieme con la sua inclinazione a idealizzare “i...
I sintomi (dell’isterica, i nostri sintomi e i sintomi di Freud) sono la causa della psicanalisi, è un fatto.
Un altro fatto, che permette all’analisi di procedere spedita, è questo: il sapere che ancora non si sa e a torto si suppone essere saputo dall’Altro è sapere sul nostro godime...
Al di qua del suo eccesso umano e perciò “innaturale” individuato da Lacan come “plus-godere”, il godimento dovrebbe sempre essere un leggero, inafferrabile tocco di Reale. Da vivere come passivo, inopinato e inassaporabile flusso, sfugge lasciandoci le spoglie illusorie del piacere ad ogni...
Se la vita è una lotta all’ultimo sangue tra libero arbitrio e destino, la psicoanalisi lo è perlomeno al penultimo. È la lotta che nella metafora della scacchiera conduce il Cavaliere nel film “Il settimo sigillo”, lotta da cui uscirà con il famoso atto etico della finta svista al gioco...
Nei secoli in cui si attua il passaggio dal teocentrismo medievale, reputato oscurantista, verso la modernità che trova la sua ideologia nell’Illuminismo, compare l’uomo progressista come colui che dà sempre maggior peso al metodo induttivo, osservativo e sperimentale, contrapponendolo a que...
Il denaro è più fragile dell’oro che pesa e riluce, si regge solo sulla fiducia, i finanzieri lo sanno ancor meglio degli economisti. È la più corrente e pura metafora delle sotto-strutture simboliche, luoghi funzionali finché funziona, luoghi del sembiante, ordine immaginario dipendente da m...
Nelle intraprese umane è rara la congruenza di qualità tra i fini e i mezzi atti a conseguirli. Il medico per guarirci ci provoca dolore, con il ferro ristabilisce l’ordine della carne. I quadrimotori americani che costringevano i popoli (e me, nel luglio del ’44) a chiudersi nei rifugi antiae...
Nell’epoca della modernità, in cui il desiderio universale è dettato dalla ragione capitalista tra tecnologia e consumi, la forma di governo democratica da qualche decennio appare essere meno funzionale per le necessità del sistema e meno centrale per la sua credibilità ideologica: questo in p...
È la Scienza la religione dei nostri tempi? Non ha essa il volto spersonalizzato di una rivelazione incolpevole adatta a soddisfare tutte le domande che, in cerca di assoluti, si appuntano sui grandi difetti del mondo. Ma anche sui piccoli, no?
C’è una figura tipica distesa sul divano in molt...
“Tutte le famiglie felici sono simili, ma ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”. Il famoso incipit del romanzo di Tolstoj proprio per la sua perentorietà si presta alle più diverse interpretazioni e a deduzioni non immediatamente previste.
La prima considerazione da fare è che tut...
La coscienza, quell’affare importantissimo che nella metafora freudiana è la parte emersa dell’iceberg nel mare della realtà, è ciò cui qualcuno, se ha sentito parlare di Freud, oppone la preponderante e irrilevata parte immersa chiamandola inconscio o subconscio, mentre chi non sa di Freud ...
Dove c’è sostanza vivente, c’è godimento. “substance jouissante”, dice Lacan con una locuzione già presente nei manuali alchemici rinascimentali.
La sostanza gode finché dura la forma, felicemente coniugata, sia pure con alti e bassi, nel bene e nel male, al Reale: cioè, per noi, a...
Significa poter godere come e quando si vuole. Impossibile, dato che il godimento è l’effetto del Reale tanto quanto lo siamo noi stessi in toto. Solo qualcun altro o qualcun’altra in cui possiamo specchiarci, talvolta ci sembra esserne in grado. Allora Ne farebbe segno uno scettro che si r...
La buona salute, dice Gadamer, non ci interpella, non ha voce, non si fa vedere e non è misurabile. La salute, o più in generale la condizione di benessere perdurante, nei rari momenti estatici in cui ci appare nel corso di una giornata, ci appare semmai prodigiosa, non senza un’ombra di quell...
Nella nostra epoca le verità sono deduzioni elaborate in base a big data e macro-calcoli supportati macchinalmente per lo più in codice binario in attesa di ricavare da energia quanti di informazione. Si tratta comunque di verità operative ispirate al principio di certezza: tanto quanto basta p...
Nulla si può sapere del Reale né di alcuna faccenda che non sia dell’ordine del linguaggio, quando anche il linguaggio matematico ha bisogno di quell’ordine come metalinguaggio al livello assiomatico e la logica rappresenta solo un sacrosanto limite del pensiero all’incontro con “la Cosa...
Nulla si può sapere del Reale né di alcuna faccenda che non sia dell’ordine del linguaggio, quando anche il linguaggio matematico ha bisogno di quell’ordine come metalinguaggio al livello assiomatico e la logica rappresenta solo un sacrosanto limite del pensiero all’incontro con “la Cosa...
Un Dio teologicamente residuale altro non può essere che ciò cui si rivolge il grido del neonato che segnala per la partoriente solo la decisione di vivere, decisione istantanea, autocratica e slegata da qualsiasi significazione, anche minima, intorno a benessere e malessere. De-cisione, taglio in...
È fuor di dubbio che ci sia reciproca attenzione tra il discorso della religione cristiana e il discorso della psicanalisi lacaniana. Come se, dopo l’interesse di Freud per la mitologia religiosa dell’Antico Testamento che va a costituire la tradizione non solo ebraica ma anche, differita, quel...
Il godimento è passivo presupponendo un ente che ne goda.
Anzi, il godimento parzializza l’oggetto nella Cosa come primo significato del soggetto, o, se vogliamo, ritaglia l’ente (Dasein, Ich…) dall’Essere, formulazione netta che manca in Heidegger, malgrado il suo oblio (Vergessenheit...
Sarebbe bene guardarsi dal reputare colto l’erudito, il giornalista tuttologo, l’attaché tuttofare del padrone, il professore (il prete, per etimologia l’”anziano”, nella cerchia del sapere), in quanto tale dal potente carisma: si renderebbe omaggio solo al senso debole della parola cul...
Per Lacan il mysterium tremendum, il sacro, l’oltre limite, l’escluso ontologico di Heidegger, deve essere banalizzato come causa di enigma, causa “reale”, concreta, ciò che non funziona, che non va da sé, un inceppamento nella vita della struttura e del soma che vi soggiace: un intoppo de...
È un concetto che nella dottrina psicanalitica è rimasto in gran parte inesplicato. Dire che è un portato psichico e timico della pulsione, come la corrente elettrica lo sarebbe della tensione è una metafora un po’ tautologica perché resta il problema di cosa la farebbe uscire dallo stato di ...
Qualche volta non è solo la pigrizia ma soprattutto un difetto di onestà che previene uno psichiatra dall’intraprendere la via che lo porterebbe a trasformarsi in uno psicanalista. Non serve spiegare il perché e il per come.
È però anche vero che uno psichiatra che diventa psicanalista dif...
Per i Gentili le prescrizioni alimentari del Levitico e del Deuteronomio sono enigmatiche. I tentativi di formulare spiegazioni razionali, cioè causali, di tipo igienico sono apparsi poco convincenti dall’epoca di Maimodine fino all’’800 positivista.
Ovviamente anche il divieto cristiano, ...
L’intellettuale, l’uomo seduto allo scrittoio, sempre un po’ vergognoso per la postura che avverte come poco eroica oppure, ed è lo stesso, poco erotica (è rarissimo l’intellettuale intimamente fiero di sé in quanto tale: l’unico a venirmi in mente è Edward Gibbon), di rado nutre un ...
Gli scienziati della natura, i fisici per esempio, usi a misurare e sperimentare quantità oggettive, mostrano meno ostilità di principio verso la psicanalisi degli addetti alle scienze umane.
Tra quegli scienziati cito solo un nome che dovrebbe essere ricordato come eccelso, quello di Norbert...
Nella dialettica affettiva dell’Io e del Tu vige la logica dell’identificazione speculare che ha trasferito nell’adulto le primitive reazioni oggettive di rifiuto e incorporazione infantili non più come reazioni ma come relazioni affettive nelle modalità della proiezione e dell’introiezi...
Un intellettuale, cioè colui o colei che legittimamente diffida dei significati (ovvero degli oggetti), desidera, come tutti, farsi un’idea delle cose anche non direttamente pratica, e renderne disponibile una mappa per meglio orientarsi nel puro desiderio di goderne potendole scegliere.
La ma...
Nel bellissimo film “Il favoloso mondo di Amelie” la collega della protagonista, serveuse de bistrot, promuove il ragazzo ancora in pectore di Amelie riconoscendo che “chi si esprime con i proverbi non può essere del tutto cattivo”.
Certo, nel discorso dell’Altro c’è un sapere che...
Da quando sappiamo, avendolo appreso da Lacan, che la verità è un semi-dire sempre tra le righe, sappiamo che di conseguenza una ortodossia può essere il più grande attentato alla verità di una dottrina, perché dà rilievo pedissequo ad ogni riga di testo per servirsene di solito come prova ...
È stato un fenomenologo immaginario, Merleau Ponty, a donare implicitamente la più bella se non la più utile definizione dello strutturalismo. Riguarda la cultura: “non importa che libri o quanti libri si siano letti, importa solo l’ordine in cui si sono letti”.
La cultura è una struttu...
Quando ero ragazzo ero affamato di informazioni, oggi, bontà della tecnologia, come tutti, giovani e vecchi, mi trovo a dover difendermi dalla tumultuosa quantità di informazioni, un’onda di piena che temiamo possa sommergerci ma anche che possa lasciarci indietro tra i detriti che ha provocato,...
Io e voi possiamo tranquillamente proferire qualche discreta verità. In due e due quattro.
La difficoltà è farle toccare qualche “lembo di Reale” così che vi possa agire per qualche ritorno non del tutto futile o inutile nel mondo del soggetto che la proferisce: il progresso, diciamo. All...
“La stranezza era che Bovary, pur pensando continuamente ad Emma, la dimenticava; e si disperava nel sentire quella immagine sfuggirgli dalla memoria tra gli sforzi ch’egli faceva per trattenerla”.
È facile osservare che nessuno si impegna più che tanto nell’elaborazione del lutto di fr...
Degli uomini di cultura famosi spesso non si è gelosi tanto della cultura quanto delle mogli.
Emblematico ma troppo viziato d’immaginario il caso di Arthur Miller e della Marilyn Monroe.
Per mio conto sono geloso soprattutto di un aspetto, una qualità e un raggiungimento di Albert Camus:...
“Finnegans Wake” di Joyce non è un libro illeggibile, almeno per chi sia di madrelingua inglese o almeno bilingue con l’inglese, meglio se poliglotta e con qualche nozione di gaelico. Nessuno di questi casi è il mio, perciò in quella lettura sono stato sconfitto.
Ma un fatto è certo, ...
Penso che il mio amico B., filosofo, utilizzi la filosofia, alla quale riporta un attento studio del pensiero di Lacan, anche come personale resistenza alla psicoanalisi. Resistenza ostativa in quanto esterna di principio, rivolta alla possibilità della domanda e a qualche transfert del tutto preli...
Si sa che talvolta abbiamo più bisogno di un senso della vita che di pane.
Nel mercato del Senso l’offerta più collaudata che viene dalla religione si rivolge oggi a una domanda non più fidelizzata come una volta, distratta com’è dai gadgets offerti a piene mani dal capitalismo con la med...
Nelle innumerevoli sedimentazioni derivanti dalla non-lettura dei testi di Freud spicca l’interpretazione riferita a fissazione anale dell’ossessione per il denaro e in generale dell’avarizia che, insieme con i rituali compulsivi e il pensiero invasivo volto a misurare e controllare, caratteri...
L’Io è un Tizio che non deve morire. Magari conosciuto appena, di vista, come si dice, ma a cui auguriamo buona salute. Invece il soggetto dell’enunciazione simbolica, che dice qualcosa immaginando di sapere quello che dice, non sa proprio niente della morte, che è nata chissà quando con il s...
È il titolo del recente film di Mazzacurati che dipinge il tessuto sociale di un paesotto del Polesine facendone lo sfondo per una tragedia degli equivoci. Un quadro gotico e un presepio di personaggi vittime di una modernità d’importazione, tutta giocata nella dimensione dell’Immaginario, del...
Il lascito in legato di Freud è stato l’enigma racchiuso nella formula di Anna O., “talking cure”: chi parla a chi di che cosa e a che scopo. Di chi è il sapere? Dato che il desiderio di sapere non si acquieta mai, a che serve? L’indecidibile ontologico della psicoanalisi come scienza del ...
Penso che oggi non solo si possa ma dopotutto anche si debba ignorare chi fosse stato Achille Loria, economista, comunista immaginario e tuttologo fin de siecle, ma che non si possa ignorare in tutta la portata della sua significazione il sostantivo che ne deriva: “lorianismo”. È un paradigma...
Come ogni cosa anche la verità è infine un fatto di corpo o anche di corpo: si riconosce, se avviene, per la soddisfazione che porta un allentamento del tutto temporaneo e occasionale delle tensioni nel nodo borromeo di Reale, Simbolico e Immaginario. Un effetto di riequilibrio nervoso a lato de...
Sono dell’opinione di quel linguista che sostiene che le parole non solo parlano ma pensano per noi; pertanto, non credo che nella comunicazione si possano sbrogliare veramente idee complicate, nozioni difficili, segni di quella complessità che, nelle aperture dell’inconscio, è arrivata alla...
È stato un peccato per il pensiero della scienza in generale che il caro barone Uexküll non conoscesse, causa cronologia, il pensiero di De Saussure. Avrebbe diffidato un po’ più di metafore etologiche belle ma fuori contesto per ogni possibile significato della vita umana. Lo stesso si può ...
È fuor di dubbio che c’è dell’antipatia nei confronti del tempo. È raffigurato come memento mori, un vecchio iroso o un teschio. O Cronos che si ingozza dei suoi figli. Non sappiamo cos’è, non lo sa nessuno, ma l’abbiamo in antipatia, il che va oltre lo scacco ontologico descritto da S...
Devo a Orhan Pamuk una spiegazione e il possibile senso dell’attrazione che ancora i musei esercitano su di noi nell’epoca della volatilizzazione delle cose tangibili in favore della loro immagine digitale, ovvero della tendenza all’astrazione, di cui peraltro i musei non mancano d’avvaler...
Al di là di poterne trattare i segni come muro, ostacolo, il Reale non si può immaginare, né dire, né sapere: è la sua definizione, vicina, dopotutto, a quella di inconscio. Se cerchiamo, come cerchiamo, di afferrarlo, ci resta tra le mani sempre e solo il deludente rovescio del senso delle c...
Tra le due dimensioni che rendono “simbolico” il linguaggio umano, la metafora e la metonimia, era nella seconda che Lacan si trovava più a suo agio, mentre diffidava un poco di metafore, esempi e similitudini, ben sapendo come le tre cose sono imparentate nella retorica e che anche un esempi...
Devo a Recalcati la citazione della risposta che Lacan diede a un intervistatore italiano che gli chiedeva un’opinione sul famoso libro “L’anti Edipo” di Deleuze e Guattari: “L’Edipo per sé stesso costituisce per me un tale problema che penso di poter avere scarso interesse per ciò c...
Tanti l’hanno detto, ma sono contento di leggerlo da Antonello Sciacchitano: “L’ossessione di chi riferisce casi clinici è di conformare la storia del caso alla propria ortodossia”.
Quanto più innumerevoli sono....
Non può darsi Arte vera, seria, che in un momento di sospensione o di eccezionalità del senso, quando la parola e la sua padronanza vacilla, come dire che non può darsi Arte che al cospetto della morte: di buono che può esserle ascritto è il suo rovescio che torna nel senso, come “ciò che ...
Il riconoscimento del soggetto negli altri e dell’Altro (data la sua inidentità) in noi al di là dell’inevitabile rispecchiamento immaginario, pertanto il riconoscimento dell’essere il mio e l’altrui soggetto un effetto contingente nell’infinitudine dell’Altro, in quella che Lacan ch...
È del tutto induttiva, cioè, fondata su diverse evidenze, la mia certezza del fatto che chi ha percorso una analisi personale fino a esserne soddisfatto tanto da poter soddisfare l’analista, risulti essere migliore di quanto fosse prima e migliore della media dei suoi simili. Il più generico ...
L’Eroe è non-dialettico, staccando risolutamente l’etica dalla dialettica (in favore dell’estetica…), è lo schiavo dell’Altro per essere altro che lo schiavo di un altro. Nella mitologia talvolta è schiavo di una donna “fuorilegge”, eccezione del Nome del Padre. In tutti i casi ne...
Se si volesse imboccare l’impervio sentiero che porterebbe all’amore non solo romantico, cioè al riconoscimento del soggetto come passaggio dall’Altro a un altro o un’altra, bisogna accettare che solo un eterno fraintendimento può costituirsi come fra-intendimento, unico possibile rappor...
La filosofia occidentale nata in Ellade ha avuto il merito di liberare il pensiero per sempre nel suo complesso, ma ha avuto il demerito di inventare uno spazio immaginario e ponderale in cui l’Io, un quasi nulla, si può porre al cospetto dell’universo mondo con lo stesso peso su una bilancia...
Grande consolazione lacaniana che il soggetto, a differenza dell’Io, non sia rappresentabile o, più precisamente, non sia scrivibile per sé stesso, né come una Vorstellung né come Vorstellungrepräsentanz, data la sua natura di “mancanza a essere”. Cioè, che il soggetto non sia individu...
Che la verità, se c’è, sia rivoluzionaria è un aforisma anche lacaniano. Che sia ogni volta una verità a scandire i più radicali cambiamenti di prospettiva in un’analisi personale è un fatto. Ergo, poiché nella psicanalisi c’è il farsi della verità, pur escludendo che ne sia un effe...
Per chi come me è stato toccato nella sua educazione dal cattolicesimo, c’è il brutto ricordo del prete che chiedeva, in riferimento al VI Comandamento, se avessi peccato con azioni o pensieri. Io conoscevo già la canzoncina “Die Gedanken sind frei”. Una questione e un problema. Sarei riu...
A chi gli chiese in quale parte politica si riconoscesse, Umberto Saba rispose: “Io sono del partito degli psicoanalisti”. Erano passati alcuni anni dalla sua adesione al Partito Comunista, dalla delusione per la sconfitta del 1948 e un quarto di secolo dalla sua esperienza di analisi con Edoa...
Quando i rapporti di forza e di parola, che sono alla base di ogni scambio, si sono stabiliti, cioè quando la scelta tra la posizione del padrone e quella del servo è immaginata come sensata, funzionale e ineluttabile nei suoi gradi, non c’è molto spazio per la politica e neanche per la rivoluz...
La vocazione concreta della Sinistra in politica, cioè il suo destino e la sua essenza relativa di significante, il suo senso di là del significato, è di dover rimanere confinata nell’opposizione. Può non piacere, può indurre un senso di inutilità nel propendere per quella posizione politi...
Non c’è un romanzo, un’opera letteraria di qualità, a parte qualche arcaica tragedia greca e qualche sceneggiatura per film horror, che narri il pathos di un figlio che uccide suo padre consapevolmente nella realtà. Amleto non può che uccidere in Claudio, il vero fantasma edipico, sé stes...
Accettare di essere lacanianamente “l’una in meno” per lui, cioè una sottrazione dall’insieme fantasmatico che ha il nome di Donna per non avere il nome della mamma, e che lui sia “l’almeno uno” per lei, cioè il rappresentante di una vera categoria all’insegna del Fallo, sta nell...
Parmenide e Lacan. “C’è dell’Uno”. Detto in altre parole, non c’è soggetto senza oggetto ed oggetto senza soggetto. In altre parole ancora: l’essere è se c’è qualc-uno, al costo di essere un due. Va bene, non si discute, il Tutto è uno, altrimenti non sarebbe tutto, OK, va b...
I maschi occidentali hanno una certa attitudine a speculare su due insensatezze, su un mondo senza di loro e su sé stessi senza il mondo. Dipende dalle fantasie attribuite alle loro mamme: la metaphisique ou la femme fatale. I filosofi invece continueranno a litigare su monismo e dialettica finch...
Sarebbe troppo facile sostenere che la modernità, volendo disfarsi della tradizione come di un effetto frenante, rischia di buttare con l’acqua del bagnetto, cioè con l’immaginario eccedente che consiste di superstizioni ed etiche normative ormai inerti nella struttura, anche il bambino, cio...
L’assenza di una legge in cui siano scritti i termini di un’intesa che renderebbe l’incontro o lo scontro sessuale un rapporto senza resti, pacificante, ha come corrispettivo una legge, questa sì perentoria e priva di sbavature, che potrebbe essere scritta così: ogni innamoramento è falli...
Nel famoso dialogo in francese tra Hans Castorp e madame Claudia Chauchat nella “Montagna incantata” è messa nella più bella evidenza la possibilità ultima dell’amore come “amour de Lalangue” ed altresì le possibilità che offre il genere all’Eros nel mettere in ombra il sesso.
...
Il valore autenticamente artistico di un’opera d’arte sta di solito negli aspetti che per l’autore dell’opera sarebbero reputati suoi difetti. Con un po’ di civetteria lo ammise Giacometti: quando gli chiesero perché facesse quelle figure così allampanate, rispose che non era bravo a f...
La tradizione, se c’è, se è introiettata e fatta propria, meglio, se si è fatta struttura per quello che ha di simbolico, acquista una funzione protettiva, di filtro, verso le novità che, come una seduzione maligna per l’immaginario, ci vengono proposte o imposte prima che siamo disposti a...
I filosofi della modernità hanno l’aspirazione di agire, di cambiare il mondo dopo averlo interpretato o anche solo per averlo interpretato. Sono, dopo tutto, creazionisti al contrario. Se devono ammettere di non essere in grado di crearlo, vogliono annullarlo il mondo, o almeno umiliarlo, in u...
Per essere lacaniani, qualità tutt’altro che obbligatoria che potrebbe prodursi per via di una analisi personale, non serve saper recitare a memoria i passi degli Scritti o dei Seminari, anzi, ciò andrebbe nel verso di una deriva scolastica da ipse dixit ed infine ecclesiale, da litania, oppur...
Se, con una certa verve umoristica, J. A. Miller può affermare, come afferma, che la figura topologica dell’”otto interno” coglie il Reale del soggetto inconscio, fondato com’è sulla retroazione del significante, risparmiandoci la lettura delle seicento pagine di “L’essere e il nulla...
L’Oberstieutnant Recalcati (il risultato di un’analisi può essere anche una spaventosa capacità di lavoro) si è impegnato già da un decennio a percorrere sagacemente da par suo, l’insegnamento di Lacan per estrarne anche qualche teoria estetica. Ha individuato tre diverse posizioni teori...
C’è una concezione fenomenologica dell’arte di cui più di quarant’anni fa mi parlò Giorgio Pressburger e che credo in quel momento lo soddisfacesse anche su un piano di ontologia estetica nel suo lavoro di regista. In uno spettacolo di danzatori africani aveva visto portare così all’es...
La ripetizione freudiana come messa in forma della pulsione di morte è la nostra più comune ed estesa maniera di vivere nel tempo. È il comfort: sperimentare il più possibile ciò che della vita, nel bene e nel male, pensiamo di conoscere già l’esito, sapere come andrà a finire. E forse no...
Ci sono persone che per nessuna ragione al mondo calzerebbero scarpe di colore marrone con un abito blu, ma non c’è alcuna ragione al mondo per non indossare un abito blu calzando scarpe di qualsiasi colore. In ciò si dimostra che il fattore di gusto, patologico in senso kantiano, allontanando...
Per dirla ingenuamente, cioè nella “dir-mensione” ontologica che fa della quantità misurabile una suppletiva “forma-a-priori”, l’immaginario umano non è mai scevro del simbolico che lo trasforma in una pur non bene articolata narrazione, perciò non è mai neanche scevro d’inconscio...
I sociologi della diaspora da Francoforte avevano “in gran dispitto” il cinema. Lo accusavano di essere, fingendosi arte popolare, semplicemente funzionale al dominio totalitario nel Paese da cui erano dovuti fuggire e al dominio non meno totalitario, del mercato, nel Paese che li aveva ospita...
Non me ne vogliano i due nominati di seguito se, senza chieder loro il permesso, li chiamo a supporto di questa nota generica in funzione di “universale singolare”, pur con la garanzia della mia totale stima e ammirazione, di più, affetto.
Di uomini pubblici come Claudio Magris o Corrado A...
Nel paradigma naturalistico del materialismo ottocentesco si voleva identificare l’etica nell’etologia, ma è stato un breve scostamento dalla tradizione filosofica occidentale ispirata ad umanesimo.
Da sempre l’etica, sia descrittiva che normativa del comportamento umano, riguarda la pol...
Una strategia del rifiuto, che si opponga totalmente all’inedito totalitarismo di una de-sublimazione generale offerta nel mondo post-moderno come “discorso del capitalista”, ha tutta la dignità di esistere nell’accezione di un Agamben o di un Marcuse: forse fantomatico lavoro politico ma...
La seccatura non è tanto il fatto che l’etica sia, come è in verità, il valore umano assoluto, ma che resti inevitabilmente patologica, coinvolta nell’inconscio come nel pathos del tempo, degli accidenti, della contingenza, dell’ineluttabilità dell’atto compiuto. Un lavorio faticoso ed a...
Elvio Fachinelli per primo in Italia comprese che l’articolo breve di Freud intitolato “Die Verneinung” poteva servire da viatico per chi volesse accedere alla dottrina psicanalitica come i ben più corposi testi sulla psicopatologia della vita quotidiana o sull’interpretazione dei sogni, di...
Nelle democrazie in cui, come in Italia, c’è molta politica, probabilmente più che in tutte le altre nazioni del mondo, c’è anche molto trasformismo parlamentare.
Dagli ex colleghi di partito il transfuga è additato come infame perché il fatto che conservi un seggio in Parlamento a dis...
Il termine “sens”, usato nella psicanalisi soprattutto da Lacan, mantiene grande forza e riverbero semantico nella lingua italiana. “Senso”, più che nel tedesco di Sinn o nell’inglese di sense, consente diverse prese alla lettera, tra queste la più esplicativa per il nostro caso: una sem...
Il soggetto è effetto di significante entro la struttura del linguaggio, pertanto significante esso stesso, non aprioristico e non dotato di alcun valore indipendente dalle relazioni tra significanti, ma significante sfuggente e nello stesso tempo onnipresente negli intervalli che supportano quel...
In “Un Altro Mare” Magris crea da un personaggio realmente vissuto un carattere paradigmatico per la letteratura e non solo, una personalità esemplare nel bene e nel male, per cui si potrebbe dire “un Mreule” come si dice “un Donchisciotte” o “un Giamburrasca”. Ma anche come si di...
Magris attribuisce al suo personaggio un sentimento probabilmente più tenero di quanto Enrico Mreule in persona poteva o voleva veramente provare: “Non si ama una donna o un uomo, ma uno sguardo, il mare che c’è dentro, un sorriso al di qua del sesso”. Certo, si ama la particolarità che p...
Abbiamo sempre voluto farci rappresentare da segni extracorporei, suoni, fonemi, di cui il nome proprio è il punto di arrivo nel simbolico vero e proprio, lacaniano, oppure da segni che suppliscano il corpo a livello di involucro immaginario, ritratto iconografico, statuaria, vestiti, orpelli, ta...
Non c’è realismo che nella poesia. Sfiduciare occasionalmente il linguaggio corrente e comune come latore di senso è molto sensato: si darà una mossa, si metterà al lavoro nei territori del non-senso e forse ne verrà fuori un reale godimento invece che un godimento del Reale, quello di cui ...
C’è per Lacan una verità disgiuntiva, probabilmente una sola: cultura oppure natura, come dire o linguaggio simbolico o rapporto sessuale.
Se esiste il primo non può esistere il secondo e viceversa. Fatalmente, cioè da sempre e per sempre. Non c’è Moebius che tenga al livello del senso...
La religione cattolica, per come si è formata storicamente nella Chiesa, mostra di essere più funzionale in ordine alla stabilità dei rapporti sociali, come dire che mostra maggiore sagacia politica, rispetto il protestantesimo luterano, battista o, a maggior ragione, calvinista. Non te...
L’altro luogo nominato come località, oggettivo, turistico, è il luogo desiderabile del desiderio, ma l’altrove più generico è il luogo del desiderio desiderabile. Anzi, non c’è desiderio se non “altrove”. Soprattutto per l’ossessivo. Personalmente, non credo di essere un vero tur...
Il Tempo per Lacan è legato per un verso al flusso di coscienza in cui il passato acquista senso sincopato nel nostro pre-parare il futuro (tempo logico), e per un altro alla sincronicità del Reale come evento onnipresente in quanto annodato in nodo borromeo, cioè ad essere forse esso stesso il...
Sgarbi dice che l’arte astratta o informale (due approssimazioni, dato che un’arte non figurativa è impossibile e poche cose sono più formali dell’arte informale), lo annoia. Si può senz’altro essere d’accordo. Una esposizione di 20 opere di Vedova o di Fontana o di Pollock, m...
Provo un rammarico speciale, venato di tenerezza e sicuramente sintomatico quando, leggendo o ascoltando qualche persona ancora più anziana di me, presumibilmente con poco tempo innanzi a sé, vedo che ancora si tormenta per rendere ragione, come si diceva nella Scolastica, del cur sit e del quid...
Dopo che ebbe liquidato il suo transfert nei confronti di Fliess, Freud sentì l’esigenza di potersi appoggiare saldamente, cioè con qualche fondamento libidico, su qualcuno che lo accompagnasse nella campagna di affinamenti e progressi nella teoria della psicanalisi ma anche di strutturazione ...
Un difetto epistemologico della Storia, si intenda come narrazione di modi di vivere o come il susseguirsi di eventi ovvero cause ed effetti di cui si fa scienza congetturale e diacronica, è il suo essere disgiunta dall’antropologia, eminentemente sincronica. Perciò del passato e soprattutto d...